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FAQ

Vorrei non usufruire dell’offerta educativa statale e insegnare ai miei figli a casa. Da solo o con altre famiglie.

E’ possibile?

In Italia è possibile fare studiare a casa i propri figli. Il nome di questo metodo didattico è “Homeschooling” che in Italia viene tradotto in “Educazione Parentale”.

L’educazione parentale prevede la possibilità per i genitori di seguire personalmente l’istruzione dei propri figli , diventando loro maestri (HOMESCHOOLING VERO E PROPRIO) o delegando questo compito ad altre persone da loro scelte (“SCUOLA PARENTALE”). L’educazione parentale è sempre esistita: in Italia a prevederla era nel 1859 la Legge Casati nel regno di Sardegna successivamente estesa con l’unificazione a tutta Italia, in seguito lo Stato espresse la volontà di farsi carico del diritto-dovere di intervenire in materia scolastica.

L’articolo 30 della Costituzione Italiana recita: E’ dovere e diritto dei genitori mantenere, istruire, educare i figli; Articolo 33 l’arte e la scienza sono libere e libero né è l’insegnamento; Articolo 34 l’istruzione è obbligatoria e gratuita. Quindi il dovere e il diritto di istruire i propri figli è dei genitori, l’insegnamento è libero e l’istruzione è obbligatoria, non la scuola.

La normativa parentale è molto semplice e consiste nel dimostrare di avere la capacità tecnica o economica e darne comunicazione anno per anno alla competente autorità che è solo Statale (non comunale o regionale).

Pertanto la scuola non esercita un potere di autorizzazione in senso stretto, ma un semplice controllo che avviene in maniera indiretta, tramite l’obbligo di esame finale.

Per ulteriori informazioni: http://www.istruzione.it/urp/istruzione_parentale.shtml


Vorrei fondare una scuola parentale. Da dove posso partire?

Nella nostra esperienza abbiamo constatato che l’unico requisito che serve davvero per partire è quello di essere un gruppo di genitori (almeno quattro o cinque famiglie) con figli dai 5 agli 8 anni (per iniziare è meglio avere bambini dalla primina alla terza elementare). E’ importante che queste famiglie siano già convinte dell’importanza dell’insegnamento parentale. Senza questa convinzione, alla prima difficoltà abbiamo visto che molte si tirano indietro mettendo in difficoltà le altre famiglie che nel progetto avevano creduto.

Nel frattempo ti consigliamo di prendere in considerazione la possibilità dell’homeschooling. Trovi in internet tanti siti che possono aiutarti a tale scelta.


Ci siamo: abbiamo le famiglie, il luogo, quale forma giuridica è la migliore?
Sulla base delle esigenze Scuole parentali diverse si sono date forme differenti proprio per meglio rispondere alle varie situazioni. Le necessarie autorizzazioni derivano a seconda delle scelte che si fanno.
L’importante è ricordare che sono le famiglie che si prendono la responsabilità in prima persona di assolvere all’obbligo di istruzione dei figli davanti alle autorità scolastiche, personalmente o avvalendosi di professionalità altrui.
Come dette professionalità si propongano è questione a parte.
Nel variegato panorama ci sono associazioni culturali, insegnanti a partita iva, cooperative, volontariato….
In ognuna di queste scelte ci sono autorizzazioni e incombenze legali di tipo diverso.

Non conosciamo nessuna maestra abilitata all’insegnamento che possa essere disponibile ad insegnare ai nostri figli.

Non è necessario nessun titolo di studio e nemmeno di avere esperienza nel settore dell’insegnamento, anzi avere una lunga esperienza in una scuola abbiamo constatato essere semmai un ostacolo a insegnare in modo totalmente nuovo come è appunto richiesto in una scuola parentale.

E’ richiesto amore per i bambini, voglia di mettersi in gioco, base culturale abbastanza ampia da poter rendere facile il continuo aggiornamento richiesto per insegnare.


Vorrei fondare una scuola parentale, o comunque provare a fare homeschooling. Quali sono i programmi che devo seguire?

Su www.indicazioninazionali.it è possibile trovare il documento ufficiale (che è legge) delle indicazioni nazionali.
Come si intuisce dal titolo si tratta di un documento di indirizzo in cui l’unica parte obbligatoria è negli obiettivi che sono fissati solo per alcune classi: i traguardi di “competenza” sono fissati soltanto alla classe terza.
Gli obiettivi della prima e della seconda classe vengono definiti dalla libertà di insegnamento dei docenti, o più spesso, da editori e prassi.
Anche i contenuti sono liberi per legge, quindi non c’è nulla di obbligatorio salvo ovviamente che in vista degli esami conviene non discostarsi troppo, almeno nel programma ufficiale che presenterete alla scuola dove sostenere gli esami.

Per quanto riguarda i libri la questione non è semplice perché gli editori sono piuttosto allineati al pensiero dominante.

Vi consigliamo di scegliere metodi buoni ed efficaci per l’italiano e la matematica, e crearvi il vostro originale percorso per i contenuti.


Ho deciso di optare per l’homeschooling. Come devo comportarmi con la scuola statale?

I genitori sono liberi di ritirare i figli da scuola in qualunque momento, attraverso una comunicazione a firma di entrambi in carta libera (alcuni modelli possono essere trovati in internet). Nel caso di una nuova iscrizione è comunque buona norma che tale comunicazione giunga alle scuole nel periodo di febbraio, in concomitanza con le nuove iscrizioni per l’anno successivo.

Nella comunicazione i genitori dichiarano che:

–  intendono provvedere direttamente all’istruzione del proprio figlio nel grado corrispondente alla classe ______ primaria / secondaria di primo grado avvalendosi dell’art. 30 della Costituzione e norme derivate.
– si ritengono personalmente responsabili dell’assolvimento dell’obbligo scolastico del figlio per l’anno scolastico
– riconoscono all’Amministrazione Scolastica il diritto – dovere, derivante dal D.Lgs 76/2005 e dal TU 297/1994 art. 109 e seguenti, di accertare l’assolvimento del diritto dovere dell’istruzione. Pertanto si impegnano, ai sensi della vigente normativa, a far sostenere al proprio figlio l’esame annuale di idoneità alla classe successiva
– che sono in possesso dei requisiti e dei mezzi idonei per impartire tale istruzione in maniera diretta o avvalendosi di professionisti competenti.
Per ulteriori informazioni: http://www.istruzione.it/urp/istruzione_parentale.shtml

Come ci si rapporta con la scuola statale per il riconoscimento del lavoro svolto? È  necessario un esame alla fine di ogni anno?
Le famiglie fanno richiesta per sostenere l’esame da privatisti a fine anno (in qualunque scuola si voglia, previa richiesta).

La scuola parentale può essere una soluzione per mio figlio cui è stata diagnosticato un disturbo ADHD?

La soluzione della scuola parentale ti potrebbe essere sicuramente di aiuto per gestire le problematiche ADHD… Del resto, l’homeschooling che è così diffuso negli Stati uniti nasce spesso per dare risposta a casi come questo, che mal si conciliano con i tempi serrati e i numeri grandi della scuola statale.

Nel caso non ci siano scuole parentali nella vostra zona l’unico consiglio che ci sentiamo di poterti dare è di continuare a cercare famiglie (tieni presente che per le medie parentali i costi potrebbero salire e quindi il numero è importante) che potrebbero essere interessate a intraprendere questa avventura con voi.

Tenete presente che dovrete sicuramente investire tempo, energie e denaro anche per  assicurare un percorso adatto a vostro figlio.

Se invece tu ti dovessi rivolgere a una scuola statale o privata di far ben presente che cosa cerchi per tuo figlio, e pensare da adesso se convenga anche farlo seguire da qualcuno a casa per agevolargli il lavoro scolastico.  Nel caso di disabilità riconosciute è da tenere presente che nella scuola statale esistono delle agevolazioni e dei percorsi (insegnanti di sostegno, assistenti personali ad esempio) che fuori dalla struttura statale non sempre vengono garantite.



HO UNA DOMANDA CHE NON E’ TRA QUESTE

Scrivici! info@parentalicattoliche.it

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